Magnetoterapia: le origini
Magnetoterapia: fin dalle prime scoperte sull’elettromagnetismo l’uomo ha pensato di utilizzare una terapia strumentale come la magnetoterapia a scopo terapeutico. Solo negli ultimi 30 anni, però, attraverso studi clinici controllati, sono stati identificati con certezza campi magnetici terapeuticamente efficaci, indicati con la sigla ELF (Extremely Low Frequency). Oggi alla base della Magnetoterapia (metodica tradizionale, non invasiva, indicata per la stimolazione della rigenerazione delle fratture e per rallentare il processo di diminuzione della densità ossea innescato dall’osteoporosi), quest’ultimi hanno intensità basse, non superiori a 100G e frequenze ridotte, non maggiori di 100 Hz.
La Magnetoterapia risulta essere efficace perché i campi magnetici pulsati ELF interagiscono con le strutture cellulari, favorendo il recupero delle condizioni fisiologiche di equilibrio. Agendo sulle membrane cellulari e favorendo lo scambio ionico tra i due lati della membrana si ottiene il ripristino del corretto potenziale transmembrana, fondamentale per assicurare l’apporto di nutrienti all’interno della cellula. Nel caso specifico delle cellule nervose il più rapido recupero del potenziale di membrana è in grado di aumentare la soglia di percezione del dolore, inducendo di fatto un certo effetto analgesico
La stessa azione a livello delle membrane intracellulari determina il ripristino della produzione ottimale di ATP, molecola che porta energia a tutte le strutture cellulari dell’organismo. Ciò determina, per quanto attiene organi e strutture anatomiche, effetti analgesici, riduzione dell’infiammazione, stimolo al riassorbimento degli edemi. Non ultimo i campi magnetici pulsati hanno un particolare effetto di stimolazione della migrazione degli ioni Calcio all’interno dei tessuti ossei, che è in grado di indurre il consolidamento della massa ossea e favorire la riparazione delle fratture.
Applicazione della Magnetoterapia
La Magnetoterapia può essere applicata con due diverse modalità a seconda della tipologia di patologie: in caso di patologie localizzate, dovute a trauma, sovraccarico, degenerazione, e nel caso della stimolazione della guarigione di fratture si procede in modo mirato, concentrando cioè l’applicazione su particolari distretti anatomici, se, invece, si deve operare per ottenere il riequilibrio dell’intero metabolismo così da favorire il rallentamento della perdita di sostanza minerale ossea dovuta all’osteoporosi, si procederà in modo totale, sottoponendo l’intero organismo all’azione benefica dei campi magnetici pulsati.
Indicazioni terapeutiche
Dall’analisi dei lavori sperimentali e clinici si può affermare che i CEMP (campi elettro magnetici pulsati) sono accreditati di effetti trofici e analgesici che si esplicano nei confronti di molti tessuti e molte condizioni patologiche.
- Osteoporosi
- Ritardo di consolidamento e pseudo-artrosi delle fratture ossee
- Osteonecrosi
- Protesi d’anca: thigh pain syndrom e reimpianti
- Artrosi
- Lesioni cartilagine
- Ulcere da decubito
- Algodistrofia
- Paralisi periferiche
- Epicondilite
- Sindrome algico disfunzionale (SAD)
- Nevralgia essenziale del nervo trigemino
- Sindrome fibromioalgica